Il cantastorie on line

La rivista IL CANTASTORIE

Nel 1963 Il Cantastorie si presenta come Rivista di folklore e tradizioni popolari per assumere nel 1975 l’attuale dicitura di Rivista di tradizioni popolari, dal 1999 a cura de Il Treppo, associazione culturale nata nello stesso anno; dal 1996 al 1998 è stato pubblicato come Almanacco dello spettacolo popolare.

Prima Serie, 1963-1969, periodicità quadrimestrale (il primo numero è in ciclostile).

Nuova Serie, 1970-1980: periodicità quadrimestrale 1970-1978, semestrale 1979-1980.

Terza Serie, 1981: periodicità trimestrale 1981-1991; semestrale 1992-1995; annuale 1996, 1997, 1998; semestrale dal 1999.

Come la periodicità, anche il formato è variato nel corso degli anni:

Prima serie: 21x30 (13x28,5 per i numeri 15 e 18).
Seconda serie: 17x24.
Terza serie: 17x25; dal 1985 al 2011 21x15

rivista il cantastorie

L'inizio degli anni 60 segna una svolta decisiva per gli studi sulla cultura popolare in Italia: dopo le inchieste sul mondo magico di Ernesto de Martino, assumono notevole intensità ed importanza le ricerche sul campo grazie all'impulso del Folk music revival, che approda nel nostro Paese dopo le felici esperienze degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
Nasce tutta una serie di iniziative editoriali e discografiche: dalla collana Mondo Popolare delle Edizioni Avanti!, all'attività del Nuovo Canzoniere Italiano e de I Dischi del Sole.

Negli anni seguenti si svilupparono altre esperienze legate sia a riviste come Realismo, I Giorni Cantati, "La Musica Popolare e, in parte, iMarcatrè, sia ai dischi Albatros.
Fra le iniziative più recenti, la collana della Regione Lombardia dedicata al mondo popolare e le riviste La Ricerca Folklorica, A.E.S., Culture musicali, Quaderni dell'Archivio della cultura di base, Quaderno di storia contemporanea, Materiali, Rivista Italiana di Dialettologia, Bollettino di Informazione dell'Archivio Etnico Linguistico Musicale della Discoteca di Stato.

Tutte queste iniziative, con diversa continuità, si sono affiancate alle pubblicazioni accademiche come Lares che hanno continuato gli studi legati alla tradizione romantica che ha caratterizzato il secolo scorso.

II Cantastorie nasce in questo panorama con un primo numero ciclostilato nel dicembre 1963, che rappresenta la continuazione di un saggio monografico di Giorgio Vezzani dedicato ai cantastorie.
Dall'anno successivo la rivista viene stampata in tipografia con diversa periodicità. Sin dall'inizio II Cantastorie si rivolge all'attività dei cantastorie pubblicando interviste e testi da foglio volante.

Con il passare degli anni il contenuto della rivista si è andato via via allargando ad altri aspetti della cultura del mondo popolare che, a cominciare dai cantastorie, sono stati ignorati dalla ricerca sul campo, inizialmente limitata al canto popolare e politico.

Il sommario si è quindi aperto alle rappresentazioni del Maggio drammatico dell'Emilia e della Toscana, alle manifestazioni del Maggio lirico (sacro e profano), al teatro dei burattini, delle marionette e dei pupi.

Sono stati pubblicati 15 copioni del Maggio, 5 testi del teatro dei burattini e delle marionette, 6 canzonieri di cantastorie e 4 testi di altre forme di teatro popolare.

Completano ogni numero diverse rubriche di notizie e segnalazioni di libri, riviste, pubblicazioni discografiche.

Da sempre l'intento della rivista è quella di coinvolgere l'attività di quanti operano per la continuità della cultura del mondo popolare, attraverso la pubblicazione di canzonieri, testi di teatro, dischi.

La composizione del Comitato di Redazione ha espresso la sintesi di questi interessi e ha visto la presenza di Lorenzo De Antiquis, compianto Presidente dell'A.l.CA. (Associazione Italiana Cantastorie) di Otello Sarzi, fondatore del T.S.B.M. (Teatro Setaccio Burattini Marionette), di Romolo Fioroni autore e regista del Maggio, insieme a Gian Paolo Borghi, Direttore del Centro Etnografico Ferrarese, Francesco Guccini, cantante e scrittore da sempre legato alla cultura popolare, e altri ricercatori e studiosi impegnati nella documentazione della tradizione popolare.

Per i sempre più onerosi costi di stampa (la pubblicazione della rivista, a parte qualche saltuario contributo, è stata sostenuta sempre dal suo direttore editore), la rivista, dal 1996 al 1998 è uscita con un numero annuale.

Nel 1999, grazie all'impegno dei componenti della Redazione e di alcuni studiosi e collaboratori, è nata l'Associazione culturale, senza fini di lucro, Il Treppo (fare il treppo nel gergo dei cantastorie significa radunare un gruppo di persone alle quali vendere i propri canzonieri) e la rivista ha potuto riprendere la periodicità semestrale.

Con il numero Terza Serie, anno 49, n 78(128) 2011 si conclude la pubblicazione della rivista semestrale Il Cantastorie.

Iniziata nel dicembre 1963, ha offerto la testimonianza dei protagonisti della cultura popolare realizzata grazie alla loro collaborazione e con ricerche sul campo e documenti fotografici e d'archivio.

Il comitato di Redazione, infatti, ha sempre cercato di coinvolgere quanti nei decenni scorsi e ancora oggi contribuiscono alla comunità delle attuali forme espressive di alcuni settori dello spettacolo popolare come quello dei cantastorie, del teatro di animazione, delle rappresentazioni di teatro popolare.

E' un lungo percorso durato 48 anni attraverso i quali, con passione e sacrificio, i collaboratori sono stati sempre i primi sostenitori della rivista.

Si tratta di una chiusura fisiologica di un lungo ciclo che impone una pausa di riflessione che tuttavia non preclude a una chiusura definitiva.

Tutto il materiale archivistico e documentale de Il Cantastorie è disponibile alla consultazione grazie alla creazione dell’Archivio Etnomusicologico Giorgio Vezzani - Il Cantastorie presso l’Istituto Musicale A .Peri di Reggio Emilia mentre la direzione e redazione centrale resta in via L. Manara 25 – 42100 REGGIO EMILIA.


Un saluto e un ringraziamento ai collaboratori e ai lettori che ci hanno seguito durante tutti questi anni , con l'augurio che possano trovare sempre nuovi stimoli e interessi per la cultura del mondo popolare.
Giorgio Vezzani - Quello del cantastorie
www.quellodelcantastorie.it