Il cantastorie on line

Elisabetta Silvestrini: Acque, pietre, fuochi, alberi.
Rituali di guarigione nei santuari e luoghi di culto del Lazio

Civitella_Roveto

Monumento dedicato a San Giovanni Battista, patrono della città di Civitella Roveto
© fotografia Maristella Campolunghi

Elisabetta Silvestrini cura il volume Acque, pietre, fuochi, alberi. Rituali di guarigione nei santuari e luoghi di culto del Lazio con la prefazione di Anna Imponente.
La pubblicazione è edita da Di Virgilio Editore (2014 Roma) per la serie I luoghi sacri del Lazio realizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Lazio.

Gli avvenimenti raccolti nella pubblicazione sono ampi e svariati ma che la vastità dell’argomento come scrive l’autrice ha scoraggiato, fin dall’inizio, la possibilità di effettuare un lavoro che potesse dirsi completo o almeno rappresentativo.

La scelta obbligata quindi è stata quella di indicare un gran numero di riti e tradizioni locali, con qualche nota di commento, in modo da lasciare spazio a luoghi numinosi.

L’acqua e il fuoco, la terra e gli alberi sono sempre stati i quattro elementi che l’uomo ha venerato. In Italia molti luoghi hanno un campo di energia vitale e godono di una profonda venerazione; questi sono soprattutto legati ad una cultura contadina che con il tempo si è sovrapposta una religiosità popolare.

Il libro di Elisabetta Silvestrini da un escursus anche a vari riti che l’Abruzzo ancora oggi propone. Io stessa, ho vissuto questa mattina notturna, perché ci si reca alle 4 del 24 giugno a bagnarsi per purificarsi e chiedere tutti i desideri più consci e inconsci come quello di trovare marito. Le acque sono quelle del fiume Liri a Civitella Roveto insieme a tutti noi nel 1985 il Parroco, oggi Vescovo Don Franco Geremia).

acque_purificatrici

Per favorire la fecondità femminile molte altre acque terapeutiche sono poste sotto la protezione di alcune sante, tra cui Sant’Anna ad Antrodoco (RI), Sant’Agata a Cineto Romano oppure Santa Fortunata a Sutri (VT).

Ma veniamo a come Elisabetta ha esposto la notte di San Giovanni :
Costruire una antropologia delle acque guaritrici nel territorio richiede necessariamente una riflessione sulla vastissima tematica del simbolismo, delle funzioni, degli impieghi rituali dell’acqua: una tematica universale e praticamente condivisa, anche se con modalità diverse, da tutte le società umane. Già solo in una prima ricognizione nei più comuni repertori dei simboli, o nelle riflessioni generali degli storici e degli antropologia, emergono numerosi temi: tra gli altri, l’acqua come sorgente di vita e come elemento primario nelle cosmogonie; la sua qualità di mezzo di purificazione; il suo potere di nutrimento e di guarigione.

Il libro inoltre riporta gli altri suggestivi elementi e ci introduce in uno straordinario universo simbolico, di una sacralità terapeutica: la terra, il fuoco e gli alberi.

Gli autori che hanno scritto: Elisabetta Silvestrini, Anna Imponente, Luigi Lombardo Satriani, Milvia D’Amadio, Giuseppe Bonifazio con i loro argomenti che spaziano dall’antropologia alla metafisica hanno espresso tutta la loro passione per permetterci di conoscere quelle tradizioni che ormai stanno, pian piano, scomparendo nonostante ci sia da parte di nostra, persone, una costante ricerca di un contatto con l’invisibile soprannaturale.

Teresa Bianchi